Monday, October 20, 2008

PS all'ultimo post

ho dimenticato di raccontare un episodio veramente carino.
Ero in p.zza Roma, chiacchierando del piu' e del meno, e ad un certo punto ho assistito ad una scena che mai e poi mai mi sarei sognata di vedere a catania. Un ragazzo e un cane, e fin qui tutto normale. Il cane piegato sulle zampette posteriori e il padrone che gli aveva messo un giornale sotto al .... Quando il cane ha finito, il ragazzo ha ripiegato il giornale La Sicilia e con nonchalance si è allontanato col cane e col giornale ripiegato in mano.
Stava per scattare un applauso... io personalmente non mi sono trattenuta e gli ho fatto i complimenti per l'atto di civiltà. Non solo raccoglieva gli escrementi, ma non aveva neppure sporcato l'erba... che mito!!! :-)

Sunday, October 19, 2008

una domenica a catania

sono appena passate le 15.30, pago il conto (1 caffé, 1€, ...la terrazza sul mare si fa pagare).
La temperatura é ideale, siamo intorno ai 26°, o forse piu'. Lascio il bar caffé e fatti 10 metri, trovo degli scogli che fungono da poltrona (con tanto di spalliera e gambe in alto!). Finalmente tiro fuori il libro che voglio leggere da tanto tempo: Una leonessa in Senegal, di Peppe Sessa. Ho sempre pensato di leggerlo in momenti sereni e tranquilli per godermi il racconto e trovare nella mia mente la dimensione del Senegal raccontata da questo catanese, amico di vecchia data. E sento che il momento é perfetto. Poltrona, come dicevo, di lava, scarpe tolte, brezza marina, vento zero, la voce del mare, calmo, sovrastante tutte le altre voci (rumori). E senza nemmeno accorgemene, arrivo a Dakar...
Mi piace il modo in cui scrive Peppe, mi coinvolge e il suo stile lo trovo molto "familiare".
Subito mi viene voglia di scrivere. Cerco una penna e un foglio... inutile. Sono uscita nel massimo relax e ho preso solo lo stretto necessario.
Allora penso, appena torno a casa voglio scrivere un post come non l'ho mai scritto su vivinquiete (invece vivinquieta ne é pieno zeppo...).
Cosi' eccomi qua, a ripercorrere i punti salienti di questa domenica "pacifica". Una domenica a catania.
Devo fare un piccolo balzo per tornare a stamattina, quando vengo svegliata, come SEMPRE, da una malefica zanzara che mi ha già punto la mano. Il suo ronzio aggressivo e insistente, nonché il prurito già insopportabile della sua puntura, mi spingono, come quasi ogni mattina, a svegliarmi nervosamente (e non é mica bello svegliarsi "nervosamente" ogni mattina...) e ad accendere la luce, per verificare se ho immaginato bene che ora é.
Stamattina non ho proprio indovinato. Penso che sono le 5, invece sono già le 7... Bé, penso, allora potrei già alzarmi, ma il sonno pigro mi tiene ancora a letto, mentre un occhio e un orecchio guardingo aspettano il nemico volante per dargli una bella lezione.
E' strano svegliarsi senza Scuepli. E un cane affettuosissimo. Talmente affettuoso che aspetta che io mi svegli da sola invece che venirmi a stuzzicare. Sarà anche per questo, che stamattina ho lasciato il letto con tanta fatica.
Comunque, dopo circa un'ora di assoluta indiscutibile routine mattutina, indosso i miei cari vestiti sportivi, che ho tanto usato durante gli allenamenti a Zurigo, ormai vago ricordo di una Viviana che é stata e che non é piu'. Sono particolarmente contenta. C'é il sole, c'é caldo, é perfetto per la passeggiata in bici organizzata da Legambiente e EtnaFreeBike, in giro per catania per ammirare le ville in stile liberty. Mi piace ripetermi che sarà una domenica in stile liberty! E cosi' è stato.
Arrivo nell'assolata piazza Roma. Nelle mie memorie p.zza Roma era la classica piazza da dove partivano tutti i cortei studenteschi, ai tempi del liceo. Stiamo parlando di circa 20 anni fa...
Eppure la piazza é sempre la stessa, forse tenuta meglio?? A parte i ridicoli tentativi di posteggi per bici, che sembrano piu' che altro delle aiuole futuristiche... Provo per curiosità a poggiare la mia bici, ma non riesce a stare bene all'impiedi. Infatti.
La felicità di una colazione nella mia ariosa cucina, illuminata dal sole intenso, continua a invadermi. Adesso si proietta sulla mia bici. Avevo 18 anni quando mio papà la regalo' a me e a mia sorella. E' una compagna di avventure bellissime. Di risate, di amici, di gite, di natura. E dulcis in fundo, di passeggiate al lago di Zurigo o per le vie della città o per i parchi puliti e ordinati. Un pezzo della mia vita che spero di non dimenticare mai, anche se so di essere una che dimentica, talvolta anche in fretta. Forse troppo. I ricordi rimangono mescolati dentro al mio cuore in un turbinio di emozioni che a volte sono davvero difficili da gestire.
Ok ritorniamo alla gita in bici. Comincio a incontrare tanta gente, del passato. Amici che continuo a incontrare saltuariamente, con cui mi fa piacere scambiare delle discussioni, importanti e non, ma che continuo a perdere di vista non appena ci siamo salutati con la solita promessa di rimanere in contatto e di sentirci presto.
Iniziamo il giro per le vie di catania. Dal corso Italia, il nostro corso "elegante", alle viuzze "'ncaccate", con lo spirito catanese vivo vivo. Ma non importa dove siamo, da qualunque parte andiamo c'é sempre qualcuno che si ferma a guardare questa improbabile carovana di gente amante di catania, dell'arte e dell'unirsi a chiunque capiti per passare una domenica piu' naturale. E' bello stare insieme, se c'é uno spirito speciale che ci accomuna. Penso sia questo che ci teneva oggi tutti insieme.
La sorpresa per me piu' grande é ascoltare le informazioni su ogni villa che ci siamo soffermati ad ammirare, o a sdegnarci, come la mitica villa di corso italia, abbattuta dall'ignoranza, dalla rincorsa del denaro, dalla povertà di spirito.
Le informazioni ci vengono raccontate da due rappresentanti delle due associazioni. E' bello sapere che si sono preoccupati di organizzare il tour e di fornire dettagli e curiosità per questo gruppetto che non ha pagato nulla, che non ha confermato prima la propria presenza. E' incoraggiante. Questo é il sentimento che ultimamente mi porta ad avvicinarmi alle varie associazioni.
Il giro si conclude alla grande, perché nell'ultima villa troviamo i proprietari accanto al cancello d'ingresso che con un caldo sorriso accogliente fanno entrare questa mandria di sconosciuti curiosi dentro l'androne per ammirare gli affreschi del soffitto antico.
Torno a casa, soddisfatta del giro, degli incontri e del mio fisico. Tutto sommato, anche se è tanto tempo che non faccio sport, le mie gambe e la mia schiena hanno retto bene. Mi dispiace essere scesa in auto invece che direttamente in bici. Ma in fondo ho il tempo di tornare a casa, lasciare la bici, pranzare, fare una doccia e uscire. Raggiungo Alessia e le sue amiche. Prima di unirmi al loro tavolo c'é tempo per un altro incontro col passato. Ho già incontrato questo ragazzo diverse volte. Ma lui ancora ogni volta che mi incontra mi chiede se sono qui di passaggio. Non riesce a memorizzare che sono già rientrata dalla Svizzera. E da 2 anni, compiuti! Ma dentro di me sorrido. Anch'io sono cosi'. Come quando stamattina ho incontrato davanti una chiesa un ex collega che avevo già rincontrato circa quattro mesi fa, ma non lo ricordavo... e neppure il nome... Ma che ci posso fare? Nulla. Assolutamente nulla.
Invece mi fa un po' d'impressione cio' che una delle amiche di Alessia dice nello stesso momento in cui la cameriera mi consegna il caffè: bene, allora andiamo...
Si, li' sono incredula. Capisco che non siamo amiche e che avevi già pensato di andare, ma possibile che non ti accorgi che ho appena poggiato le labbra sulla tazzina?
Passo da un gruppo di gente di cui conosco il 10% ma che mi fa sentire in famiglia, a un gruppo di quattro ragazze che mi fa sentire un pesce fuor d'acqua. Proprio buffa la vita. Proprio buffa catania.
Il resto l'ho già raccontato. Un viaggio a Dakar, la conoscenza di senegalesi simpatici e interessanti, conosciuti nei diversi capitoli che ho letto. Il brulichio della mia mente che comincia a scrivere a scrivere a scrivere... Ma rimane scritto nei miei pensieri, e mentre torno a casa cerco di ripassarli a mente per poterli scrivere giu' per sempre. Per sempre? un blog è per sempre?
Mentre guido scorgo un gatto appollaiato sul sedile di un vespone e penso all'africa.
Ho lasciato alle mie spalle i marciapiedi di acitrezza calpestati da stivali da donna (di già!), una temperatura di 24° e qualche nuvola. Arrivo a casa dei miei e trovo scuepli, col manto un po' bagnato, che ride, come solo lui sa fare. E ci sono 20°, il cielo grigio e l'aria pesante perché ha smesso di piovere da poco.